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Test intolleranza al lattosio

Test intolleranza al lattosio

Scopri se hai una predisposizione genetica a sviluppare sensibilità o intolleranza al lattosio.

Lattosio

Il lattosio, principalmente presente nel latte e nei prodotti caseari, è uno zucchero complesso che si presenta sotto forma di disaccaride e per essere assorbito necessita di una scissione in zuccheri semplici monosaccaridi glucosio e galattosio. Questi zuccheri in seguito attraversano la parete intestinale e vengono assorbiti nel torrente ematico. La digestione in zuccheri semplici del Lattosio viene effettuata dalla Lattasi (LCT, conosciuta anche come lactase-phlorizin hydrolas LPH – OMIM *603202), un enzima presente nelle cellule della parte apicale dei villi intestinali del digiuno diminuendo gradualmente verso l’ileo. In caso di deficit di lattasi, il lattosio non può essere digerito e assorbito. L’elevata concentrazione di lattosio che ne consegue richiama i fluidi nell’intestino tenue, passa quindi nell’intestino crasso, dove viene fermentato dai batteri, producendo gas che causano flatulenza, gonfiore, dolori addominali e diarrea.

L’attività della lattasi nell’intestino fetale aumenta progressivamente e raggiunge la massima espressione al termine della gravidanza. L’attività lattasica è geneticamente programmata per diminuire a partire dai 2 anni di vita e progressivamente con l’età. Nel corso della vita, quindi, l’individuo sarebbe destinato a perdere una parte di funzionalità dell’enzima lattasi, caratteristica che prende il nome di “non persistenza dell’enzima lattasi” ma con sostanziali variazioni tra i diversi gruppi etnici; con una prevalenza minima nelle popolazioni Nord Europee e particolarmente elevata in Asia, Africa e Australia. In Italia il deficit di lattasi interessa in media il 40-50% della popolazione, con punte di prevalenza particolarmente elevate nelle popolazioni meridionali. In Europa, la persistenza o non persistenza dell’espressione della lattasi è associata ad alcune varianti polimorfiche del DNA, un polimorfismo C/T nella posizione -13910 ed un polimorfismo A/G in posizione -22018, entrambi a livello della regione regolatrice del gene della lattasi (LCT). La trasmissione ereditaria di questi polimorfismi è autosomica recessiva, cioè solo chi ha entrambe le copie del gene mutate (omozigosi: -13910C/C, -22018G/G) presenta una minore trascrizione del gene correlata con il fenotipo di intolleranza al lattosio.

La FORMA ACQUISITA (detta anche forma secondaria) è invece secondaria ad altre patologie, acute (infiammazioni e infezioni dell’intestino come salmonellosi, colera, enteriti acute) o croniche intestinali (celiachia, morbo di Crohn, linfomi, enteriti attiniche, sindrome dell’intestino irritabile). Si tratta di una forma transitoria che si risolve nel momento in cui si ha la guarigione della malattia responsabile.