Numero Verde

Via Brindisi, snc

72023 Mesagne (BR)
Test per la predisposizione all’obesità

Test per la predisposizione all’obesità

Predisposizione all’aumento di peso per alterazioni nella regolazione del senso di appetito e sazietà

Obesità

L’obesità è una condizione in cui lo squilibrio tra l’assunzione ed il dispendio energetico causa un eccessivo accumulo di grasso e predispone ad un alto rischio di malattie metaboliche, cardiovascolari e neoplastiche. L’obesità umana è dovuta a una complessa interazione tra fattori dello sviluppo, ambientali, comportamentali e genetici. 

Studi clinici su coorti molto ampie hanno permesso di verificare l’esistenza di correlazioni tra varianti genetiche del DNA e condizioni di maggiore sensibilità ai grassi, dimostrando come questi polimorfismi possano influenzare l’assimilazione lipidica, la regolazione del consumo energetico ed il senso di sazietà. In soggetti portatori delle varianti genetiche alterate, l’organismo è predisposto ad ingrassare più facilmente rispetto alla media della popolazione.

Numerosi studi hanno evidenziato la correlazione tra la predisposizione all’obesità ed il gene FTO (fat mass and obesity-associated), di fatti i soggetti che presentano una determinata variante del gene FTO tendono a pesare di più rispetto ad altri e sono soggette ad un rischio maggiore di sviluppare il diabete. Il gene FTO è particolarmente attivo nell’ipotalamo, la parte del cervello che controlla i livelli della fame, e i livelli del FTO sono influenzati dall’alimentazione e dal digiuno, svolge quindi un ruolo importante nell’influenzare il modo in cui il cervello percepisce il senso di fame e di sazietà. È stato dimostrato che alcune varianti del gene sono correlate a diversi aspetti metabolici quali elevati livelli sierici di glucosio, trigliceridi ed insulina a digiuno, bassi livelli di HDL, circonferenza della vita e peso corporeo.

La più forte associazione genetica con l’obesità si trova in una regione inespressa del gene FTO e contiene 89 varianti comuni nello spazio di circa 47.000 nucleotidi. La variante che conferisce il ‘rischio obesità’ è presente nel 44% degli individui di origine europea, in particolare con una media di circa 3 Kg in più nei portatori omozigoti per l’allele A rispetto agli eterozigoti.

Pertanto, nei soggetti obesi che vengono avviati ad un percorso di correzione del peso, la genotipizzazione del polimorfismo rs99396009  si candida come strumento in grado di adiuvare nella scelta strategica delle modalità di intervento, suggerendo la maggior efficacia di un programma strutturato di attività fisica da affiancare al piano nutrizionale.