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Test sensibilità all’alcol

Test sensibilità all’alcol

Analisi della predisposizione genetica a sviluppare una ipersensibilità all’alcol

ALCOL

La maggior parte dell’alcol assunto viene eliminato attraverso un processo in due fasi che coinvolge principalmente due complessi enzimatici. Nella prima fase l’enzima alcool deidrogenasi (ADH) converte l’etanolo in acetaldeide, una sostanza chimica tossica per il nostro organismo. Nella seconda fase del metabolismo dell’alcol, l’acetaldeide viene convertita in acetato dall’enzima aldeide deidrogenasi (ALDH). Il prodotto finale acetato viene in seguito scomposto in anidride carbonica e acqua. Gli enzimi alcol deidrogenasi 1 B (ADH1B, conosciuto anche come alcol deidrogenasi 2 – ADH2) e alcol deidrogenasi 1 C (ADH1C, conosciuto anche come alcol deidrogenasi 3 – ADH3) catalizzano la conversione dell’etanolo ad acetaldeide. 

Numerosi studi hanno dimostrato che il polimorfismo c.143A>G (rs1229984, p.His48Arg) del gene ADH1B influenza l’attività dell’enzima: la variante A (che codifica per l’Istidina (His), ADH1B*2), rara nelle popolazioni occidentali ma frequente in quelle asiatiche, determina una velocità di metabolizzazione da etanolo ad acetaldeide 70-80 volte più velocemente della variante G. Ciò provoca il pericoloso accumulo di acetaldeide nel corpo, anche quando si consumano moderate quantità di alcol. Quindi individui eterozigoti A/G ed in maggiore misura omozigoti A/A hanno maggiori probabilità di trovare sgradevole l’assunzione di alcol. Di conseguenza l’allele A sembra avere un ruolo protettivo nei confronti dell’alcolismo. Al contrario l’allele G (che codifica per l’Arginina (Arg), ADH1B*1), molto frequente nella popolazione europea, è correlato ad  una maggiore tendenza verso il consumo di alcolici.

Allo stesso modo il polimorfismo c.1048A>G (rs698, p.Ile350Val) del gene ADH1C determina diverse forme alleliche, che influiscono sull’attività enzimatica. L’allele A (che codifica per l’Isoleucina (Iso), ADH1C*1) induce una maggiore attività enzimatica rispetto all’allele G (che codifica per la Valina (Val), ADH1C*2). Di conseguenza gli individui omozigoti G/G o eterozigoti A/G (metabolizzatori lenti) sembrano avere un rischio aumentato del 40%-70% di ingerire maggiore quantità di alcol rispetto ai soggetti omozigoti A/A. In altre parole,  la variante A dell’enzima ADH1C*2 sembra quindi avere un ruolo protettivo nei confronti dell’alcolismo. 

L’80% dell’acetaldeide nel fegato è normalmente ossidata ad acetato (acido acetico) ad opera dell’acetaldeide deidrogenasi mitocondriale (ALDH2). Il polimorfismo c.1510G>A (rs671, p.Glu504Lys) del gene ALDH2 incide sull’efficienza dell’attività enzimatica: la presenza dell’allele A in forma eterozigote (G/A) ed in forma omozigote (A/A) determinano rispettivamente una notevole riduzione ed una completa assenza della funzione enzimatica. Ne consegue che i soggetti con variante G/A ed A/A hanno un accumulo di acetaldeide nonostante una scarsa assunzione di alcol, ciò causa nausea e vomito, rendendo l’allele A un fattore protettivo contro lo sviluppo dell’alcolismo.